On the beach

Audrey

Correva nella foresta, veloce e indolore come un incubo.
Aveva appena cacciato qualche cervo ed era di nuovo in forze, così aveva deciso di distrarsi un po' con l'unica cosa che le riusciva magnificamente, e cioè correre. Correva, correva fino a sentire il dolore che nessun vampiro provava, perchè dolore fisico sarebbe sempre stato meglio del dolore che si portava dentro al cuore da anni.
Poi, come una sensazione, ebbe un colpo al cuore. Non l'aveva sentio, ma avvertì come se qualcuno la stesse chiamano.
Evan. Pensò d'istinto, ma poi scosse la testa, con un sorriso amaro.
Evan era morto, e ormai ne aveva preso coscienza.

Audrey

Un soffio di vento si alzò leggero tra le fronde degli alberi, ma tanto bastò per portare alle sue narici un odore. Strano, particolare, e in un certo senso familiare.
D'istinto, senza rifletterci due volte, partì. Scattò veloce come una saetta seguendo quella scia che tanto l'attirava, e si bloccò giusto in tempo per osservare una scena che sembrava uscita da uno dei suoi sogni a occhi aperti.
Lì, a nemmeno dieci metri da lei, c'era un uomo, anzi, c'era quell'uomo, quello che attendeva ormai da secoli nonostante lei stessa sapesse che sarebbe stato impossibile rivederlo. Ma non era concepibile. Lui era morto, e dopo anni che cercava di farsene una ragione, ecco lì quella visione.
Rimase immobile tra gli alberi, paralizzata.

Audrey

Mosse un mezzo passo indietro e strinse i pugni, tentando di non cedere al desiderio travolgente di corrergli incontro e abbracciarlo.
Non poteva essere lui.
Era sicuramente uno scherzo, o peggio, chi aveva tentato di metterla nei guai vent'anni prima era tornato all'attacc.
Eppure, la sua voce, i suoi occhi...chi poteva essere se non Evan?!

Audrey

Oh, al diavolo la prudenza!
Abbandonado ogni scrupolo scattò in avanti correndogli incontro e gettandosigli al collo, incredula.
Se avesse potuto avrebbe pianto per la commozione, ma prese il suo viso tra le mani e lo fissò negli occhi, sbalordita.
Oddio Evan, sei proprio tu!

Audrey

Ancora con le lacrime agli occhi -di sangue, visto che non poteva piangere- appoggiò la testa al suo petto, quasi come se potesse sentire il suo cuore battere.
Tu eri morto... sussurrò, ancora sotto schock, i pugni stretti in un abbraccio dietro la sua schiena.

Audrey

Gli prese ancora una volta il mondo e lo guardò, imprimendosi quel volto nella memoria, quel volto che tanto gli era mancanto.
Poi si avvicinò e lo baciò sulle labbra, come se ancora fosse tutto solo un sogno.

Audrey

Si staccò dolcemente e, abbassando il volto, sorrise, più ilare in quel momento di tutti quegli anni passati ad aspettarlo.
Aveva la tremenda paura che tutto quello sarebbe potuto finire da un momento all'altro, ma era intenzionata a godersi ogni singolo istante di quell'emozione.