| Santiago
L'ascoltò in silenzio, le braccia incrociate e il sopracciglio inarcato. Oh, lui era tanto buono e caro, ma sapeva anche tirare fuori le unghiette ogni tanto... certo, unghiette da gattino se messe in confronto con quelle di elle, che sapevano più di unghie della tigre del bengala. E, a costo di venire trucidato, massacrato, sventrato, e tante altre brutte cose che finiscono in -ato, voleva combattere. Per lo meno, faceva qualcosa oltre che poltrire. Così, forse non proprio in possesso delle sue facoltà mentali, si avvicinò alla spina dello stereo, la staccò, e con una calma impressionante, prese lo stereo in mano... e lo buttò giù dalla finestra. Poi, con un sorrisino stampato sulle labbra, si voltò verso la vampira, a braccia incrociate. -Come vedi non ho detto niente, semplicemente ho agito, e senza parlare... - Della serie, scateniamo l'inferno.
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